Valeria Gubbati vive e lavora a Mestre ( Venezia ). Ha frequentato gli Studi dei Maestri Corrado Amadi, Millo Bortoluzzi, Bruno Saetti, Cesare De Toni. È iscritta al movimento artistico "iosolismo" dell'Associazione Culturale Nabila Fluxus. È stata inserita nel Catalogo "Bolaffi Arte" e nell'Enciclopedia d'Arte Italiana Catalogo Generale Artisti dal '900 ad oggi. Pubblicata nella rivista "Urbis et Artis" bimestrale di Arte Cultura e Attualità.
Gubbati ha frequentato il corso di nudo presso la Galleria "Contatto", partecipando all'esposizione finale; inoltre ha partecipato alla mostra d'arte "il nudo e l'astratto" a Venezia.
Opere di Valeria Gubbati sono apparse ne: Il Gazzettino Illustrato; La Nuova Venezia; Gente Veneta; Arte Triveneta; Il Secolo d'Italia.
Espone da parecchi anni, ha tenuto numerose personali nella Regione Veneto ed in diverse città italiane. Le sue opere sono presenti in collezioni pubbliche e private. Ha partecipato a concorsi e manifestazioni d'arte tra le quali, il Premio Gazzera, il Premio Zelarino, il Premio Arcella, il Premio Guttuso e il Premio Archiutti, sempre segnalandosi con successo.
ho particolarmente apprezzato il dipinto di Valeria Gubbati.
Vorrei inquadrarlo come fosse un graffito. Appena l'ho visto mi ha ricordato Jean-Michel Basquiat, la medesima forza; anche se esso cita l'arte oceanica. Certo l'artista, con la propria pittura, lancia un monito.
Quello di Basquiat forse era rivolto verso sé medesimo e la propria travagliata vita. Quello di Gubbati richiama al momento attuale, un presente difficile e contraddittorio.
Il Taonga di Gubbati non è propriamente una copia di un soggetto tipico dell'arte oceanica ma un riferimento formale, la modalità di rappresentazione infatti va ben oltre e lo colloca in un contesto di assoluta contemporaneità nella quale esso può fungere da elemento apotropaico.