Nato nel 1959 a Kaosiung nell'isola di Taiwan, Lee Sun-Don non dimostra affatto cinquant'anni. Pare invece conservare la genuinità del bimbo per il quale tutto è possibile e ciò che non è ancora riuscito a fare dipende solamente dal fatto che non ha ancora trovato il modo di farlo. Questo artista è una persona ricchissima di interessi anche molto diversi tra loro. Ha studiato matematica ma anche musica, in particolare il pianoforte. Si dedica alla scrittura, in particolare a Novelle sulle Arti Marziali Zen. È un saggista scientifico avendo sviluppando grande interesse per le questioni legate alle origini dell'universo. È un filantropo, riservando parte dei suoi profitti ad iniziative umanitarie. Dal 1989 è legato alla filosofia buddhista. Tale appartenenza è un importante punto di svolta nella vita di Lee Sun-Don. Potremmo anche dire che l'artista Lee Sun-Don nasce propriamente nel 1989 alimentato dalla linfa vitale del Buddhismo. Egli letteralmente si rifugia in questa affascinante filosofia seguendo le orme del Maestro Yuan-Dao Bodhisattva dal quale ottiene il titolo di terzo Erede Dharma del Buddhismo Forshang. Fonda quindi il Centro Mondiale del Buddhismo Forshang grazie ad una serie di conferenze che si svolgono tra Taipei il Giappone e gli Stati Uniti. Dal 2006 Lee Sun-Don ha fatto il suo debutto come artista pittore esponendo le sue opere.
Di queste voglio ora dissertare. Osservando le opere si coglie immediatamente provenienza orientale; il tratto, le tonalità, le raffigurazioni sono decisamente orientali. La pittura cinese ha origini antichissime essendo nata nel periodo Zhou oltre mille anni prima di Cristo. Lee Sun-Don nella sua pittura coglie diverse fasi della storia dell'arte cinese.
Si riferisce alla Dinastia Hang nel periodo Zhou 1000 A.C.; in particolare al contatto della Dinastia Zhou con la Dinastia dei Re Shang. Fu allora infatti che apparvero le prime rappresentazioni totemiche. Lee Sun-Don pone al centro della sua pittura proprio le immagini totemiche. Quindi richiama la Dinastia Tang del 600/1000 D.C., momento di fioritura delle arti cui risalgono i dipinti delle grotte di Dunhuang; a queste si rifanno le iscrizioni calligrafiche che abbondano nelle sue tele.
Come nel passato, le iscrizioni hanno un ruolo decorativo ma non solo. Si introduce il tema del Buddha. Nella storia dell'arte cinese esso è una sovrastruttura di origine indiana risalente al IV secolo D.C.. Per Lee Sun-Don, il Buddha è il principio fondante e la motivazione stessa del dipingere. Quindi, se il linguaggio è radicato profondamente nella tradizione pittorica cinese, il messaggio originale è legato all'influenza della filosofia buddhista proveniente dall'India. Ecco che le iscrizioni calligrafiche acquistano non solo un ruolo decorativo ma anche il mezzo esplicito per trasmettere la parola del Buddha.
Questo è il nodo cruciale nell'analisi della pittura di Lee Sun-Don. Essa è quindi frutto di numerose contaminazioni di diversa arte cinese e di influenze esterne provenienti dalla iconografia religiosa indiana; ma non solo. L'artista dichiara che con la sua pittura ha intenzione di gettare un ponte verso l'occidente; ed in effetti molti critici d'arte considerano la sua opera molto vicina all'arte moderna e contemporanea occidentale; ma forse è sfuggito un dettaglio.
Lee Sun-Don dichiara che questo ponte è basato sulla tecnica della pittura ad olio. La pittura tradizionale cinese è basata su: pennello, china nera, colori a tempera e carta! Ma allora l'intento di Lee Sun-Don non è quello di rendere omaggio o di conformarsi all'arte occidentale; forse Lee Sun-Don non è qui per imitare l'arte occidentale o per dare alla critica occidentale lo spunto per seguire la moda di parlare bene dell'oriente. Forse Lee Sun-Don è qui per farci conoscere uno dei molteplici aspetti della cultura orientale, in particolare quello della millenaria cultura dell'arte figurativa. Egli non respinge alcuna delle tradizioni cinesi nell'arte, anzi, le fa proprie!
Egli, in omaggio alla cultura occidentale e per amore dell'arte occidentale, assume la tecnica della pittura ad olio che in occidente ha avuto grande fortuna nel passato. Quindi il suo omaggio non sarebbe propriamente nemmeno indirizzato all'arte contemporanea bensì all'arte moderna! L'arte contemporanea occidentale non ha nulla da spartire con le tele di Lee Sun-Don. Egli prima unisce diversi tratti storici dell'arte cinese; quindi veicola il messaggio del Buddha; quindi adopera la tecnica dell'olio su tela.
Tutto ciò non fa di Lee Sun-Don un artista occidentale od occidentalizzato ma ne conferma ancora la caratterizzazione orientale. Infatti, la contaminazione che, Lee Sun-Don propone con grande raffinatezza, esprime il principio dell'equilibrio armonioso! Un concetto sommamente cinese secondo il quale l'arte è il risultato della convivenza di tradizioni ed innovazioni, idee autoctone e straniere, significati religiosi e profani. Lee Sun-Don è un artista orientale di genere orientale che tratta la sua arte con lo spirito e con le intenzioni di un orientale.
Bene ha fatto chi ha paragonato Lee Sun-Don a Pablo Picasso. Infatti nulla dell'arte contemporanea occidentale traspare dalle sue tele. Magari si può affermare che molta arte moderna europea dalla seconda metà dell'ottocento è stata affascinata dai miti e dalle leggende provenienti dall'oriente. Molti artisti europei hanno tratto ispirazione dalle culture indiane e asiatiche. Molti di loro fuggivano fisicamente o spiritualmente in mondi lontani collocati su isole o foreste esotiche.
Molti artisti europei traevano dagli ideogrammi orientali lo spunto per le loro tele astratte! Nelle tele di Lee Sun-Don non vedo alcuna suggestione occidentale; vedo invece tanto oriente nelle tele degli artisti europei moderni come in quelle di Mario Eremita, artista tra pochi ancora rappresentante della vera bella pittura in questo continente.
Il genere della pittura di Lee Sun-Don è simbolista ed apotropaica. L'intento di trasmettere il messaggio del Buddha impone all'artista l'uso della metafora e del simbolo; arcaici strumenti per trasmettere con semplicità i principi religiosi e filosofici. La filosofia buddhista contiene numerosissimi simboli apotropaici che l'artista inserisce in ogni dipinto. Quindi questa pittura si dispiega nel ricco repertorio iconografico della tradizione buddhista e cinese unendo simboli religiosi a quelli pagani.
La farfalla, in cui Zhuangzi sogna di incarnarsi richiama alla mente lo spirito compassionevole che vuole immedesimarsi nell'altro, un processo che genera armonia e allontana le afflizioni.
Le figure con strumenti musicali tratte dalle grotte di Mogao a Dunhuang, ognuna con un suo significato allegorico ben preciso che servono a facilitare il cammino verso l'illuminazione.
Il culto della meraviglia; l'arte di meravigliarsi è cosa sempre più rara nel nostro occidente tanto smaliziato e disincantato da non essere capace di vedere più nulla e di annichilirsi in un'arte fatta di vuote ideologie politiche.
Il simbolo della fenice; non di origine buddhista ma qui fatto proprio dall'artista grazie sempre al principio dell'equilibrio armonioso. La fenice infatti è un simbolo pagano di origine egiziana e poi greca fatto proprio dalle famiglie imperiali cinesi. Lee Sun-Don la rappresenta per indicare il principio della magnificenza dello spirito quando esso è artefice del proprio destino.
La carpa, simbolo pagano di buon auspicio che nell'atto del salto diviene anche il simbolo del superamento dei propri limiti; un esempio verso l'illuminazione. Il Guan Zi Zai Bodhisattva in cui il bianco simboleggia il superamento del senso della vista essendo il tratto perso nel bianco.
Il simbolo del cerchio quale esempio di perfezione e continuità spazio temporale che si associa al messaggio della fede buddhista. Nella serie del Grande Risveglio Istantaneo pare intravvedere alcuni riferimenti all'arte concettuale ma ci inganniamo in quanto essa è fine a sé medesima mentre qui ci troviamo di fronte a segni che intendono un linguaggio ed un messaggio molto profondo e radicato in una immensa e antica cultura.
Infine la scultura del drago uno dei più importanti simboli dell'arte e delle tradizioni cinesi anch'esso sinonimo di fortuna e bontà